Certificazione di Parità di Genere e Appalti
Vi informiamo che nel Decreto Legge n. 57 del 29 maggio 2023 il Governo ha apportato i primi correttivi al nuovo Codice degli Appalti in materia di criteri premiali nelle aggiudicazioni e parità di genere. In linea con gli impegni assunti con il PNRR, la nuova norma, al fine di promuovere la parità di genere, ha previsto un canale preferenziale nelle gare pubbliche per le imprese che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere (art. 46 bis del D. Lgs. n. 198/2006 e smi).
In particolare, il Decreto Legge n. 57/2023, all’art. 2, ha modificato l’art. 108, comma 7 del D. Lgs. n. 36/2023 (nuovo Codice degli Appalti) nella parte in cui disponeva che le stazioni appaltanti, per l’aggiudicazione dei contratti, prevedessero nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti un maggior punteggio da attribuire alle imprese che avessero attestato, anche a mezzo di autocertificazione, il possesso dei requisiti necessari per la Certificazione di Parità.
Spettava, poi, alla stazione appaltante verificare l’attendibilità dell’autocertificazione dell’aggiudicataria con qualsiasi mezzo. La nuova norma all’art. 2, invece, ha subordinato l’attribuzione dei punteggi premiali al comprovato possesso da parte dei datori di lavoro della suddetta certificazione. Infatti, è previsto che le stazioni appaltanti attribuiscano un maggior punteggio alle aziende che siano in possesso della Certificazione di Parità di Genere di cui all’articolo 46 bis del Codice delle Pari Opportunità (D. Lgs. n. 198/2006 e s.m.i.). Pertanto, non sarà più sufficiente la produzione della sola autocertificazione come precedentemente previsto. Di conseguenza, viene meno anche la verifica sull’attendibilità dell’autocertificazione dell’aggiudicataria da parte della stazione appaltante.
Infine, si ricorda che le disposizioni di cui al nuovo Codice degli Appalti, in vigore dal 1° aprile 2023, acquistano tuttavia efficacia dal prossimo 1° luglio (art. 229 D. Lgs n. 36/2023).